L'attuale
amministrazione comunale di Capua e la provincia di Caserta pur non godendo del
consenso popolare, si ostinano nel perseguire il loro disegno di realizzare
un’opera che porterà solo danni alla collettività. Tra un anno esatto il comune
di Capua dovrà eleggere un nuovo Sindaco e la provincia di Caserta sarà declassata a
semplice organo d'ufficio! Com'è possibile allora che due enti, ormai a fine
mandato, possano vincolare le nostre scelte future per i prossimi 20 anni e
oltre? Com'è possibile, che tale scelta si posta nelle mani degli stessi
soggetti che hanno determinato il fallimento della nostra raccolta
differenziata? Basti pensare che mentre la vicina Santa Maria Capua Vetere nel
2013 ha raggiunto il 46% di raccolta
differenziata, la nostra città resta ferma al 35% da oltre 4 anni. Registrando,
anzi, un peggioramento nel biennio 2012/13 rispetto al precedente 2010/2011.
Com’è possibile che i responsabili di
questo passo indietro, che sono
solo stati capaci di proclami ed aumenti
della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, abbiano ancora voce in capitolo? Come mai la
Provincia non si attiva per la messa in funzione dell’impianto di compostaggio
posto a San Tammaro? Impianto per il quale le collettività ha sborsato svariati
milioni di euro e che potrebbe, da solo, coprire l’intero fabbisogno della
Provincia di Caserta. Perché, ancora oggi, nonostante questa struttura,
paghiamo profumatamente per spedire e smaltire in altre regioni la nostra
frazione umida?
Bisogna modificare il piano regionale
dei rifiuti, “è l’Europa che lo chiede!”
Gli studi dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) hanno
evidenziato che tra qualche anno saremo
a corto di materie prime (alluminio, rame, vetro etc.) e che la RD (raccolta differenziata) diventerà
essenziale per i nostri approvvigionamenti. Inoltre, la direttiva 2008/98 CE ha declassato
l’incenerimento dei rifiuti all'ultimo posto, accanto alla discarica, nella
gerarchia delle priorità: semplice “smaltimento finale” di quanto non si può
recuperare in nessun altro modo. Entro il 2020
bisogna raggiungere l’obbiettivo di rifiuti zero.
Il
sindaco di Capua dovrebbe conoscere molto bene la strategia “Rifiuti Zero”, visto
che il 4 novembre scorso abbiamo invitato qui a Capua l’ideatore della teoria rifiuti zero, il prof. Paul Connett,
che durante una conferenza nella sala consiliare del comune di Capua ha
illustrato i 10 punti fondamentali della strategia rifiuti zero:
1-Separazione alla fonte
2-
Raccolta porta a porta
3-Compostaggio
4-Riciclaggio
5-Riduzione dei rifiuti
6-Riuso
e riparazione
7- Tariffazione puntuale
8-Recupero dei rifiuti
9-Centro
di ricerca e riprogettazione
10-Azzeramento rifiuti.
La città di Bacoli (in
provincia di Napoli) ha lavorato duramente negli ultimi anni per applicare alla
lettera i dieci punti di 'Rifiuti zero' e attualmente viaggia ad una
percentuale di differenziata dell'79%
(fonte osservatorio Regionale dati anno 2013) e nel 2020 raggiungerà il 100%. Quindi
non è un sogno...
Movimento 5 stelle Capua
Nessun commento:
Posta un commento